Cannes 72: tutti i film vincitori e i protagonisti

La 72esima edizione del Festival di Cannes ha proclamato vincitore il coreano Bong Joon Ho, che ha conquistato la Palma d’Oro con il suo “Parasite”. Il film, un po’ commedia, un po’ dramma, racconta della Corea dei ricchi e una dei poveri, e del complotto organizzato da una famiglia miserabile e maleodorante ai danni dei vicini ricchissimi e profumati. Con la presenza musicale, davvero insolita, di Gianni Morandi, che il regista afferma di voler a tutti i costi conoscere.

 

Il Grand Prix, riconoscimento più ambito dopo la Palma, se l’è aggiundicato la pellicola “Atlantique” della senegalese Mati Diop, la prima donna regista di colore in concorso a Cannes.
La giuria, presieduta da Alejandro Gonzalez Iñarritu, era composta, tra gli altri, dalla nostrana Alice Rohrwacher e da Elle Fanning.

 

 

Premiato come migliore interprete, Antonio Banderas, straordinario in “Dolor y gloria”, nel ruolo di un cineasta in decadenza, malato e paranoico. Banderas ha vinto anche per il suo regista di sempre, Pedro Almodovar, che purtroppo si è dovuto accontentare di brillare di luce riflessa, per quanto riguarda i riconoscimenti. Per il resto, la pellicola è considerata una delle migliori che abbia realizzato, ed ovviamente, come tutte le altre, dal forte sapore autobiografico.

 

 

Grandissima delusione per il nulla di fatto de “Il traditore”, di Marco Bellocchio, con Pierfrancesco Favino. Il film è stato giudicato “bellissimo” da pubblico e critica, ma nonostante ciò non ha conquistato nessun riconoscimento al Festival. La nostra giurata Rohrwacher ha espresso, per questo motivo, una notevole amarezza.

 

Premio ex aequo della giuria per “I miserabili” di Ladj Ly e “Bacurau”, diretto da Juliano Dornelles e Kleber Mendonca Filho: questo risultato ha destato qualche perplessità, in coloro che hanno ritenuto senza esitazioni che il primo, ambientato, come il romanzo di Hugo, nelle classiche banlieu di Parigi, fosse di un livello superiore.

Miglior regia ai fratelli Dardenne, con “Il giovane Ahmed”, interpretato in maniera eccezionale da Idir Ben Addi, un tredicenne che vive a Bruxelles, tormentato tra i due fuochi degli ideali imposti dalla sua religione e la vita vera, con le sue bellezze e le sue tentazioni.

Miglior attrice Emily Beecham, interprete nella pellicola “Little Joe”, della registra austriaca Jessica Hausner. La protagonista, madre separata con figlio adolescente, è una scienziata che ha il merito di una scoperta nel campo della genetica delle piante. L’entusiasmo per la premiata protagonista di questa pellicola è sembrato, a molti, un po’ esagerato.

Miglior sceneggiatura a “Portrait of a Lady on fire” di Céline Sciamma, in cui viene narrata l’amicizia tra due donne (un’artista e la sua musa), che si trasformerà in una delle forme più intense d’amore.

Il film “Nuestras madres” di Cesar Diaz ha, invece, ottenuto il riconoscimento della Migliore Opera Prima.

 

 

I divi più glamour di questa edizione del Festival

 

La presenza sul red carpet di Brad Pitt e Leonardo di Caprio in smoking è stata un valore aggiunto, soprattutto perché la loro eleganza era irraggiata dal loro sorriso e dalla leggerezza che il loro atteggiamento ha emanato. Divertenti e sornioni con gli occhiali scuri, insieme ad Orlando Bloom.
Elegantissimi e fascinosi anche Viggo Mortensen ed Antonio Banderas, il cui fascino intramontabile rimane immutato nel corso degli anni.

 

 

Le più belle sul red carpet

 

Bella Hadid era magnifica nel suo abito lungo di raso rosso con spacco, di Roberto Cavalli.
Miriam Leone, in abito lungo plissettato bordeaux, era quasi eterea alla prima di “La belle epoque”.

Schiena nuda ed abito viola scolpito per Isabelle Goulart, meravigliosa ed austera, decisamente inafferrabile.

La fashion blogger Chiara Ferragni si è distinta per il suo aggressive look, con gonna nera plissettata con spacco laterale e minicorpetto lustrini, pelle e borchie.
Una magnifica e sorridente Josephine Skriver ha attraversato il red carpet con eleganza indossando un abito lungo senza spalline con spacco laterale da urlo.

 

 

 

 

 

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